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Legionella pneumophila: 40 anni dalla scoperta del batterio

Il 18 gennaio è una data importante per la storia della medicina. Nel 1977 il dottor Charles C. Shepard ed il dottor Joseph E. McDade scoprirono le cause della legionellosi risolvendo così il mistero dell’epidemia che, pochi mesi prima, si era scatenata tra i partecipanti ad un raduno di veterani della legione americana in un hotel di Philadelphia. Più di 200 persone presenti all’evento furono colpite da una grave polmonite che causò la morte di 34 di essi.

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Allarme freddo: consigli per proteggere tubazioni e contatori.

L’ondata di freddo che ha colpito l’Italia in questi giorni sta provocando disagi nella fornitura di acqua potabile, costringendo molti cittadini a chiedere aiuto ai comuni e alle aziende erogatrici del servizio idrico per riportare alla normalità la situazione. Una buona parte degli inconvenienti riscontrati riguarda il congelamento e la conseguente rottura di tubazioni e contatori situati all’esterno delle abitazioni, maggiormente colpiti dalle temperature rigide.

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“Il mondo in una goccia d’acqua”: giochiamo a rispettare l’acqua.

“Il mondo in una goccia d’acqua” è uno strumento digitale gratuito ideato da Acque Spa, in collaborazione con altri gestori dell’acqua del territorio toscano, nato con l’obiettivo di comunicare l’importanza del rispetto delle risorse idriche. Ideato principalmente come supporto didattico per insegnanti e ragazzi delle scuole primarie e secondarie questo strumento può essere utilizzato da chiunque voglia approfondire le sue conoscenze sul funzionamento del servizio idrico e sulla tutela della risorsa acqua.

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“L’Acqua è di tutti, non mangiamone troppa”, a novembre parte la campagna di sensibilizzazione.

Il 4 novembre ha avuto il via la campagna di sensibilizzazione “L’Acqua è di tutti, non mangiamone troppa” voluta dalle regioni Piemonte e Val d’Aosta e dal Ministero dell’Istruzione. L’iniziativa nasce con lo scopo di informare ed educare i più giovani sul tema dello spreco dell’acqua, problema che secondo FAO e UNESCO rappresenta uno dei “global risk” più gravi per il prossimo futuro, se non adeguatamente affrontato.

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Situazione Acqua in Italia: Provincia di Trieste

Promossa a pieni voti l’acqua del territorio triestino. A dirlo il report “In Buone Acque” redatto da AcegasApsAmgaSpA, società che si occupa del servizio idrico, basato su 14 mila analisi svolte nel 2015. I risultati ottenuti mostrano che il 99,9% delle acque della provincia di Trieste possono considerarsi buone e sicure.

Le diverse analisi svolte sono servite per valutare tutte le fasi del servizio erogato, partendo dall’analisi delle acque gregge fino a quelle che arrivano nelle abitazioni. Le analisi hanno preso in considerazione paramenti qualitativi e quantitativi al fine di valutarne la conformità ai limiti di legge e l’eventuale presenza di sostanze pericolose.
Gli unici aspetti tralasciati dalle analisi sono, naturalmente, potenziali problemi che possono aver origine e quindi essere riscontrabili a livello di rete idrica privata.

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Radon: cos’è, come si misura e come si previene.

Cos’è il radon

Il radon è un gas radioattivo naturale che si genera spontaneamente nel terreno e nelle rocce in seguito al normale decadimento dell’Uranio. A differenza di altri gas, il radon è inodore e insapore, pertanto non è possibile avvertirne la presenza, se non con un’analisi specifica. Il gas radon è la sorgente più importante di radiazioni negli edifici, dove può rimanere “imprigionato” a causa di porte e infissi a tenuta stagna o di pareti non traspiranti.

Effetti sulla salute

Il rischio da contaminazione deriva dall’accumulo in concentrazioni elevate. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il radon come la seconda causa di tumore al polmone, dopo il fumo di sigaretta; quando respirato infatti può venire a contatto con il tessuto polmonare, danneggiandone le cellule.

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Legionella pneumophila

Cos’è la Legionella pneumophila?

Legionella è un sottile bacillo gram-negativo, aerobo di cui sono state identificate più di 40 specie, la più pericolosa delle quali è L. pneumophila (ad essa vengono infatti imputati più dl 90% di casi di legionellosi). Legionella deve il nome ad un’epidemia acuta che nell’estate del 1976 colpì un raduno di ex combattenti della guerra in Vietnam (i cosiddetti legionari) in un albergo di Philadelfia (USA), causando il decesso di 34 dei 221 contagiati. Numerose ipotesi vennero vagliate ed alla fine si scoprì che la malattia era imputabile ad un’infezione provocata da batteri in precedenza sconosciuti, isolati dall’impianto di condizionamento dell’hotel.

Sospetti la presenza di legionella nella tua acqua? FEM2-Ambiente effettua analisi per verificare la presenza di legionella all’interno della rete idrica e offre supporto per la definizione di piani di intervento e prevenzione.

Legionellosi

La legionellosi è un’infezione causata da Legionella pneumophila che colpisce l’apparato respiratorio. Si può manifestare in due diverse entità cliniche: la febbre di Pontiac e la malattia del legionario. La febbre di Pontiac è un quadro acuto a risoluzione spontanea che si manifesta dopo un periodo di incubazione variabile 24 a 48 ore. Si caratterizza per forte febbre, dolori muscolari, mal di testa e a volte da disturbi intestinali. Spesso viene scambiata per una normale influenza e può non richiedere terapia antibiotica né ricovero in ospedale. La malattia del Legionario si manifesta dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni e si tratta di una polmonite atipica. I sintomi più comuni sono febbre elevata, dolori muscolari, diarrea, mal di testa, dolori al torace, tosse, insufficienza renale, confusione mentale, disorientamento e letargia. È un’infezione che non si distingue chiaramente da altre forme, atipiche o batteriche, di polmonite e la cui terapia si basa sul trattamento con antibiotici oltre alle normali misure di supporto respiratorio o sistemico.
 La malattia non è di per se mortale ma, specie se diagnosticata tardi, o insorta in soggetti molto deboli (anziani, bambini, malati cronici) , può portare al decesso. Si contrae la legionellosi solo attraverso aerosol, cioè respirando piccole goccioline di acqua contaminata da una sufficiente quantità di batteri; non ci si ammala bevendola in quanto l’infezione insorge a livello polmonare. Non è stata dimostrata la trasmissione umana diretta.

Utenze a rischio di esposizione maggiore

Gli impianti a maggior rischio di esposizione sono quelli che producono acqua nebulizzata, come gli impianti di condizionamento. La legionella è stata rilevata anche in vasche e piscine per idromassaggio. Per le considerazioni fornite, sono più esposti a rischio ospedali, cliniche, case di cura e simili; alberghi, caserme, campeggi e strutture ricettive in genere; impianti per attività sportive e scolastiche; edifici con torri di raffreddamento; piscine; stabilimenti termali.

Condizioni per lo sviluppo della legionellosi

I batteri di Legionella sono presenti nei bacini idrici naturali (fiumi, laghi, acque termali) o artificiali (pozzi); possono essere presenti anche negli acquedotti perché sono in grado di sopravvivere ai normali trattamenti di potabilizzazione. La sola presenza di questi batteri non costituisce comunque pericolo per le persone; diventano dannosi quando sussistono contemporaneamente le seguenti condizioni: – Temperatura ottimale per lo sviluppo: da 25°C a 42°C. Crescita massima a 37°C. – Ambiente aerobico (con presenza di ossigeno). – Presenza di elementi nutritivi (biofilm, scorie, ioni di ferro, calcare..) – Nebulizzazione dell’acqua

Strategie per combattere la proliferazione di Legionella

La prevenzione in fase di progettazione degli impianti idrici e la successiva costante manutenzione sono di fondamentale importanza per arginare il problema della proliferazione batterica (es. evitare tubazioni senza circolazione, evitare la formazione di ristagni, evitare accumuli in serbatoi non sigillati, prevedere una periodica e facile pulizia, scegliere con cura i materiali..). I trattamenti da effettuare, una volta constatata la proliferazione, vanno valutati caso per caso. I più comuni sono: -trattamento termico, -iperclorazione continua, -biossido di cloro, -monoclorammina, -raggi uv, -ozono, -acido peracetico, -ioni positivi di rame e argento, in ogni caso si tratta di trattamenti da commissionare ad aziende specializzate e non è possibile pensare di affidarsi al fai da te.

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Il Tallio

Novembre 2014 – Nei mesi scorsi sono state rilevate concentrazioni elevate di tallio nelle acque potabili di alcune zone della Versilia. I valori hanno toccato punte di 10-12 microgrammi per litro di questo elemento, un livello ritenuto pericoloso per la salute umana, dal momento che il limite tollerato dall’uomo è di 2 microgrammi. Sembra che la sostanza tossica sia arrivata nell’acquedotto da alcune miniere di pirite abbandonate. Le autorità competenti hanno quindi disposto il divieto di uso dell’acqua potabile. Il tallio è un metallo tenero e malleabile, di colore bianco grigiastro, scoperto e isolato nel 1861-62 dalle polveri di un impianto a camere di piombo per la produzione di acido solforico. È un elemento relativamente diffuso in natura, mai libero ma generalmente disperso nei minerali di potassio. È presente in piccole quantità nelle rocce vulcaniche, in solfati o cloruri e altri minerali di metalli alcalini. È un metallo abbastanza reattivo che esposto all’aria umida si ossida rapidamente ed è abbastanza mobile all’interno dei terreni, disperdendosi anche facilmente attraverso l’assorbimento su fango.

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Come acquistare il servizio di analisi dell’acqua

Come acquistare la tua analisi dell’acqua.

  1.  Scegli il pacchetto analisi più adatto a te –
    1. Analisi di Routine- Base: 15 parametri
    2. Analisi di Verifica-Approfondita: 26 parametri
  2. Aggiungi eventuali parametri opzionali (arsenico, piombo, calcio, ammonio, etc..).
  3. Completa l’ordine, indicando l’indirizzo al quale vuoi che sia recapitato il “kit di prelievo”.
In alternativa potrai scegliere di ritirare e riconsegnare il “kit di prelievo” presso la nostra sede di Milano (risparmiando 10,00€).

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