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Bonus filtri e depuratori d’acqua 2021: di cosa si tratta?
L’inquinamento da plastica e microplastiche è uno dei principali problemi ambientali che affligge il nostro pianeta. Non sempre riciclabile e difficile da smaltire la plastica è uno dei rifiuti più dispersi nell’ambiente, intacca gli habitat naturali, si disperde nei nostri mari fino ad arrivare sulle nostre tavole.
Al fine di incentivare uno stile di vita più sostenibile attraverso la riduzione dei consumi di bottiglie di plastica, tra le misure contenute nella legge di Bilancio 2021 è stato inserito un bonus dedicato ai sistemi di trattamento dell’acqua.
Il bonus, valido fino al 31 dicembre 2022, consentirà di ottenere un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e gasatura.
Il bonus potrà essere richiesto per un ammontare complessivo di spesa non superiore ai 1000 euro, per i privati, e 5000 euro, per gli esercenti commerciali per ciascun immobile adibito.
Sarà L’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ad occuparsi di monitorare la corretta erogazione del Bonus, di elaborare i dati e di trasferirli al Ministero dell’Ambiente, al Ministero dell’economia e delle finanze e a quello dello sviluppo economico.
Chi può beneficiare del bonus?
Il bonus sui sistemi di trattamento dell’acqua può essere richiesto:
- da utenti privati, per l’installazione di sistemi nella propria abitazione;
- da proprietari di attività commerciali (bar, ristoranti, mense, hotel, agriturismi o altre tipologie di aziende);
- da enti non commerciali, compresi quelli del Terzo settore e gli enti religiosi.
Quando è necessario installare un sistema di trattamento?
Prima di installare un qualsiasi sistema di trattamento è fondamentale conoscere le caratteristiche dell’acqua sulla quale si vuole intervenire.
Questo è importante per una corretta pianificazione delle operazioni da mettere in atto, evitando così inutili spese o addirittura di andare a peggiorare la qualità dell’acqua. Ad esempio per ridurre la durezza dell’acqua è possibile adottare le classiche caraffe filtranti o sistemi di trattamento più sofisticati, come gli addolcitori, ma se questo non è necessario il rischio è quello di impoverire eccessivamente l’acqua dai sali minerali essenziali.
Informazioni importanti sulla qualità dell’acqua vengono fornite dagli enti gestori del servizio idrico, queste riguardano tuttavia l’acqua che viene erogata dall’acquedotto fino al contatore delle abitazioni private.
Eseguire una analisi chimico-microbiologica dell’acqua presso un laboratorio specializzato consente invece di avere informazioni sulla rete idrica della propria abitazione andando così a individuare eventuali problematiche e alterazioni dei parametri della qualità dell’acqua (Dlgs 31/2001) per capire se e come intervenire.